Calcio e finanza

Manchester City - Real Madrid 4 a 3

Questo è il risultato della semifinale di andata che pesava sulla squadra di Carlo Ancelotti, il punto di partenza su cui costruire la gara di ritorno.

Siamo sull'1 a 0 per il City, all'86° minuto Grealish si invola palla al piede sulla sinistra puntando l'area del Real.
Militao cerca il recupero disperato, ma il giocatore del City arriva sul fondo e mette la più classica palla dietro per Foden a Courtois battuto.
Sembra la fine della UEFA Champions League per la squadra di Madrid.

Ma…c'è chi ci crede fino alla fine.
Mendy con una diagonale eccezionale salva la sua squadra con un scivolata che toglie il pallone dalla rete.

Questo è l'evento che cambia tutto! Qui si apre una nuova partita, che vede il Real ribaltare la partita in 2 minuti con la doppietta di Rodrigo, ed il gol ai supplementari di Benzema che porta la squadra di Ancelloti in finale.

Uso spesso il calcio per parlare di finanza ed investimenti. Da inizio anno oltre il 90% delle asset class sono in rosso e la volatilità è tornata forte sui mercati, insomma il risultato della partita di andata non è a nostro favore. A rendere più dura l'impresa ci sono aumenti dei tassi, inflazione e guerra come il gol di Maherz dopo nella partita di ritorno.

In questi momenti va fatta la differenza, una prova di fede verso il proprio piano d'investimento dando una spallata a paura, emozioni e voglia di vendere tutto.

Va trovata la forza di razionalizzare.
Rileggete la vostra pianificazione, rinforzate le convinzioni nel protocollo che adottate, e mantenete il patto fatto con il TU futuro.


consulente finanziario

PERCHE' AZIONI e LUNGO TERMINE VANNO A BRACCETTO?

Il primo obiettivo della consulenza finanziaria deve essere di fornire metodologie e protocolli di investimento che permettano di ridurre al minimo le possibilità di erosione del capitale.

In questa ottica c'è anche consigliare l'utilizzo di un asset class in rapporto al coerente orizzonte temporale.

Dal 1928, il mercato azionario statunitense (#SP500) è aumentato del 9,8% all'anno.

Il motivo principale, che non centra con le banche centrali, per cui il mercato azionario sale nel tempo è perché l'economia cresce e le società guadagnano di più.

Il perchè investirci è la partecipazione alla crescita nel tempo di queste aziende.

MA QUì VIENE IL BELLO!

Quando investi nel mercato azionario non ottieni semplicemente l'8-10% anno dopo anno.

No, ottieni una combinazione di enormi guadagni seguiti da perdite schiaccianti. Deve essere così o i rendimenti a lungo termine non esisterebbero.

Se il mercato azionario fosse facile, tutti diventerebbero investitori buy-and-hold.

Il fatto che non sia sempre facile è uno dei motivi principali per cui il mercato azionario sale nel lungo termine.

Ecco che sapere come si sta investendo, avere un giusto grado di consapevolezza accoppiato ad una bella dose di fermezza diventando gli unici modi per vivere SEMPLICEMENTE ogni fase del mercato.


consulente finanziario

Mentre il mercato crolla Buffett inizia a comperare

Il 29 aprile, come ogni anno, Warren Buffett e Charlie Munger hanno tenuto la conferenza stampa con gli investitori di Berkshire Hathaway per commentare l’anno passato e condividere le sensazioni per quello venturo.

Consiglio sempre ad addetti ai lavori e non di seguire questa occasione perché dall’altra parte ci sono investitori che producono rendimenti quasi da 50 anni ma soprattutto pubblici e controllabili (non come tanti gestori da social del paese sempre in guadagno senza pubblicare mai portafogli).

Meglio ascoltare e cercare di imparare da chi ha una storia pubblica di successo, facendo attenzione a non pensare di diventare Buffett perché ogni investitore è un investitore a sé.

Warren #Buffett ha messo in guardia su chi dice di prevederne il percorso, ribadendo che la migliore protezione contro l'#inflazione è investire nelle proprie capacità.

Tanti i concetti su una singola frase:

  • Mai affidarsi alle previsioni, la Bce nei giorni scorsi ha fatto mea culpa per aver sbagliato le previsioni sull’inflazione e se sbaglia chi detiene i dati migliori in tempo reale e con elaboratori  sofisticati vi sembra possibile che Pincopallino da Roccofritto esperto in investimenti possa avere un ufficio studi migliore per sapere in anticipo dove andranno i mercati?
  • Per proteggersi dall’inflazione dobbiamo investire, il primo obiettivo per cui siamo costretti ad investire è mantenere il potere d’acquisto dei nostri averi nel domani. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IAPC) misura in base ad un paniere di beni fondamentali l’inflazione di un soggetto presente nell’area di riferimento. 7,4% è quella attuale, il che significa che compriamo di meno rispetto ad un anno fa con gli stessi denari, quindi diventa essenziale trovare soluzioni per contrastare questo fenomeno attraverso gli investimenti.
    Se sei interessato a calcolare la tua questo è il link al calcolatore.
  • #WallStreet incoraggia al fai date ed alla speculazione, l'Oracolo di Omaha non ha risparmiato critiche al mondo di WallStreet dicendo:

    "WallStreet fa soldi, in un modo o nell'altro, prendendo le briciole che cadono dal tavolo del capitalismo. Fanno molti più soldi quando la gente scommette [in borsa] invece che investire. È molto meglio avere qualcuno che fa #trading 20 volte al giorno e che è entusiasta come se stesse tirando il manico della slot machine".

    Social ed internet continuano a mandare segnali e stimoli sbagliati agli investitori incoraggiandoli al fai da te puntando sulla perdita dei trader da camera. Indovina un po' quale è la principale causa di insuccesso negli investimenti? L’EMOTIVITA’. Io, personalmente, neanche mi metto seduto a tavolino per un confronto con chi non mi presenta risultati certificati e comprovati da anni un po' come San Tommaso.

    Scommetteresti sul tuo futuro o preferiresti costruirlo ragionevolmente?

Investire è una faccenda seria da cui dipende il tuo futuro, e tutti miriamo ad averne uno sempre migliore quindi meglio dargli la giusta e doverosa importanza.


consulente finanziario

Nuovo 2018?

Un inizio anno che ha sorpreso ogni investitore dopo due anni di rialzi in cui è vero siamo passati nel bel mezzo di una pandemia ma i mercati hanno continuato a tirare.

Sono bastati i primi 4 mesi dell’anno per sgretolare quasi 2 anni di rialzi e così come nel 2018 solo pochissime asset class sono positive ad oggi con le commodity che fanno da padrone.

Per lo S&P500, infatti, siamo nel bel mezzo della peggiore partenza dal 1950 e se in quell’anno i bond comunque servivano da riparo questa volta è diverso.

L’indice Bloomberg Global Aggregate rappresenta il paniere di titoli obbligazionari globali di ogni tipologia e pesi specifici.

Da inizio anno il segno negativo è a doppia cifra, avendo sfondato il -10%. Sembra non esserci scampo per gli investitori, soprattutto per gli improvvisati. Chi si è fatto attrarre dai grandi rendimenti dei titoli growth degli anni passati mettendo in secondo piano il proprio profilo di rischio, o meglio, l’IO INVESTITORE si ritrova immerso in frustrazione e sconforto vista la sonora batosta accusata.

In mezzo alla dura prova di “fede” nel proprio piano finanziario di questo 2022 ricordatevi in primis di aver passato una pandemia (mai successo prima) e se avete un protocollo di investimento che tiene conto di basi come diversificazione, orizzonte temporale, liquidità e ribilanciamenti periodici rispetto a 4 mesi fa avete di fronte a voi numerose opportunità.

Tante asset class sono a sconto e rappresentano l’occasione per aumentare il rendimento medio del proprio portafoglio, magari attraverso un Piano di Accumulo.

Se sei abbastanza lucido da capire che c’è qualità a sconto (un po' come durante i saldi su grandi marche) allora sei sulla buona strada per essere un investitore sopra la media ma ATTENZIONE ogni mossa va studiata e soprattutto lasciata lontana dalle proprie emozioni. Avere un professionista riconosciuto può esserti di aiuto in questo ma soprattutto a mantenerti con i piedi saldamente a terra ricordandoti che può andare anche peggio.

I bear market, infatti, in media durano 10 mesi e hanno raggiunto picchi del -35% in media quindi meglio avere sempre le spalle belle larghe e forti dotandosi di un protocollo che ne tenga conto.

Ora non so con certezza quando potrà finire questa situazione, ma posso scrivere con certezza che alla fine sui mercati vince sempre che li affronta con disciplina e metodo non seguendo la massa ma decidendo in autonomia soprattutto nei momenti di paura ed avidità. Warren Buffett ne è l’esempio.

Per essere investitori è fondamentale essere positivi, credere nel miglioramento ed avere fede nel mercato. Ti è bastato un calo del 10% per perdere la fiducia in tutto questo?

Probabilmente o stai facendo un investimento non adatto a te o è meglio che tu non investa proprio.


consulente finanziario

L’“emotional investing”  tra market timing e buy&hold

La domanda è: quanto male ci si può procurare quando si investe “di pancia”?

Una risposta su questo è arrivata nei mesi scorsi da Oxford Risk, realtà di Fintech specializzata in finanza comportamentale. In un articolo apparso su Fortune.com, il capo della finanza comportamentale Greg B. Davies ha parlato di “emotional investing”, inteso come investimento dominato dagli impulsi, con l’acquisto e la vendita di titoli e strumenti finanziari più sulla base delle oscillazioni quotidiane dei mercati che alla luce di una ragionata e solida pianificazione a lungo termine.

A questa contrapposizione ne corrisponde un’altra. Quella, cioè, tra due precise strategie d’investimento:

• da una parte il cosiddetto market timing, di cui ho scritto tante volte;

• dall’altra il buy and hold, ovvero il “compra e tieni in portafoglio”.

Avete presente di cosa sto parlando? No? Facciamo un breve ripasso.

Market timing

Di cosa parlo quando scrivo market timing? Di tempismo, naturalmente: di tempismo col quale entriamo o usciamo dal mercato. Avanti tutta quando sale, indietro tutta quando invece scende. E ovviamente, vince chi riesce a gettarsi nella mischia poco prima che inizino i veri rialzi e/o chi riesce a tirarsene fuori appena prima che cominci la discesa.

Quante persone posseggono questa sorta di settimo senso? Poche, pochissime. Ve l’ho detto tante volte: forse nemmeno i più esperti. Perfino i cosiddetti “guru” ogni tanto qualche doccia gelata se la beccano.

Quindi sì, riuscire davvero a fare market timing è qualcosa che rasenta l’impossibile. Almeno per un normale investitore. La stragrande maggioranza delle volte si finisce col comprare quando tutti stanno comprando, pagando quindi il “sovrapprezzo” dei rialzi, e di svendere quando tutti vendono, a saldo più che mai.

L’approccio più corretto, per una persona comune che voglia investire sui mercati, è ragionare su un orizzonte temporale di lungo termine, avendo messo bene a fuoco i propri obiettivi.

Buy & hold

Il vantaggio di questa seconda strategia è che può ridurre l’impatto della volatilità sia nei momenti “sì” sia in quelli “no”. Il trucco, come accennato, sta nel mettere correttamente a fuoco i propri obiettivi di lungo periodo (per esempio, l’università dei figli o l’integrazione alla futura pensione), cercando di non lasciarsi confondere dal “rumore” e dalle oscillazioni del momento.

Il buy and hold può dare più soddisfazioni

L’investimento emotivo – che è un market timing un po’ così, improvvisato, che segue solo la spinta dell’impulso – aveva un costo anche prima della pandemia: poteva costare agli investitori circa il 3% in rendimenti persi all’anno, secondo Oxford Risk. C’era poi l’investitore più cauto, che all’aumento della volatilità reagiva – come reagisce anche oggi – spostandosi sulla liquidità. Una riluttanza a investire che, secondo Oxford Risk, potrebbe essergli costata circa il 4%-5% in termini di rendimenti persi.

La pandemia, spiegava Davies, ha significato per molti investitori un’accresciuta sensibilità alle emozioni e una riduzione dell’orizzonte temporale. “Il che ha aumentato l’attrattiva delle scommesse per arricchirsi”, aggiungeva, citando i ripidi rialzi delle attività cripto. Un’asset class, questa, alla quale prestare attenzione perché volatile e non compresa appieno da molti investitori.


consulente finanziario

Ucraina-Russia: 3 lezioni per gli investitori

Con l'invasione russa dell'Ucraina il 24 febbraio, l'ordine del dopo Guerra Fredda – fondato sulla pace, la sicurezza e l'incoraggiamento e la proliferazione del commercio globale e dei flussi di capitali – si è fermato bruscamente. Mentre i mercati e le economie globali digeriscono l'impatto di questo nuovo ordine mondiale, molti investitori si sono lanciati alla ricerca di cosa significhi tutto ciò per i loro portafogli. 

1)I mercati rispondono rapidamente alle nuove informazioni

I mercati hanno risposto immediatamente quando è arrivata la notizia dell'invasione. In risposta, le nazioni occidentali hanno annunciato una pesante raffica di sanzioni contro la Russia, a lungo minacciate, volte a paralizzare l'economia russa, punire gli oligarchi russi e isolare la Russia dall'economia globale. Il Dow Jones è stato venduto all'inizio delle notizie ed era in calo di oltre 800 punti. Tuttavia, intorno alle 13:13 ET è emersa la notizia che l'Unione Europea aveva deciso di non escludere la Russia da SWIFT – la rete globale di telecomunicazioni che collega le banche del mondo – una decisione che ha effettivamente attenuato gli impatti più immediati e più duri di qualsiasi sanzione economica. Successivamente il mercato ha recuperato più di 800 punti per concludere la giornata con un rialzo di 92 punti.

La rapidità con cui i mercati hanno risposto alle nuove informazioni non è stata isolata dal Dow Jones. Il primo giorno dell'invasione (24 febbraio), il mercato azionario russo è crollato di quasi il 40%. Una settimana dopo, l'indice MSCI Russia è sceso di quasi il 50%; nel momento in cui scrivo, il rublo russo è in calo di circa il 30% rispetto al dollaro USA.  Allo stesso modo, il rendimento del Tesoro decennale statunitense ha aperto in ribasso di quasi 10 punti base rispetto alla chiusura del giorno precedente, prima di riprendersi quasi completamente entro la fine della giornata.

Il vantaggio per gli investitori è che i mercati rispondono rapidamente alle nuove informazioni; qualsiasi speranza che potremmo nutrire di fare trading su tali informazioni per guadagnare profitti a breve termine dovrebbe essere messa da parte. Nella maggior parte dei casi, i mercati sono altamente efficienti quando si tratta di incorporare rapidamente nuove informazioni e la nostra capacità di catturare profitti in eccesso facendo trading su tali informazioni è quasi sempre poco più di un utopico desiderio.

2)Gli investitori dovrebbero diversificare non per ciò che si aspettano, ma per proteggersi da ciò che non fanno

L'umiltà è di gran lunga la risorsa più importante da includere in qualsiasi portafoglio. Gli investitori farebbero bene a tenere sotto controllo la l’eccessiva fiducia. All'inizio dell'anno, quasi tutti gli esperti di mercato prevedevano tassi di interesse più elevati per l'anno a venire. Non più di una settimana fa, il mercato stava scontando sette rialzi dei tassi in America, con un aumento fino a 50 punti base a marzo. Di conseguenza, la maggior parte dei consulenti finanziari ha raccomandato agli investitori di ridurre la duration del reddito fisso, ridurre le allocazioni al Growth e magari  sovrappesare i titoli Value e non all'interno dei propri portafogli. Sulla base delle aspettative del mercato, queste erano assolutamente le chiamate giuste.

Eppure, sono le nostre aspettative – non importa quanto siano validi i nostri ragionamenti – che portano a un'eccessiva sicurezza, uno stato mentale pericoloso che può illudere maliziosamente facendoci rinunciare a una preziosa diversificazione. Troppi investitori sovrappesano pesantemente i portafogli sulla base delle previsioni di mercato degli esperti. Sono state proprio quelle classi di attività che ci aspettavamo sottoperformassero quest'anno che hanno finora sovraperformato nettamente dall'inizio della crisi. Prima della crisi, la tesi degli esperti era accurata: i titoli value hanno sovraperformato la crescita, sia in patria che all'estero. Allo stesso modo, il reddito fisso, pur essendo ancora un potente diversificatore per le azioni, ha lottato di fronte all'inflazione e alla promessa di tassi più elevati. Tuttavia, nella settimana successiva all'inizio dell'invasione, è stato il miglior salvaportafoglio.

Gli investitori farebbero bene a mantenere portafogli ben diversificati a livello globale tra le principali classi di attività mantenendo in modo significativo un'allocazione di attività ampia e ponderata per la capitalizzazione.

È importante diversificare tra asset class e all'interno di esse. Torniamo indietro nel tempo e consideriamo il caso di un investitore che, nella speranza di capitalizzare su un previsto aumento dei prezzi dell'energia a causa della crisi, decide di aggiungere un'allocazione del settore energetico al suo portafoglio quando il mercato chiuderà il 23 febbraio. vuole essere diversificato, quindi decide di aggiungere non uno ma due titoli alla sua nuova allocazione nel settore energetico. Trascorre diversi giorni a leggere pile di dati finanziari aziendali sul suo terminale Bloomberg e, essendo del Texas, decide di dividere la sua allocazione nel settore energetico tra due società: un'allocazione 50/50 a ExxonMobil (XOM) e Marathon(MPC). Eppure, nonostante i migliori sforzi del nostro ipotetico investitore, il suo portafoglio non era sufficientemente diversificato per compensare il rischio specifico della società associato al possesso di sole due società. Avrebbe fatto meglio se avesse semplicemente investito in un fondo del settore energetico più diversificato.

Diversificare è importante

Non fissarti sui rendimenti di mercato a breve termine. L'imprevisto può accadere in qualsiasi momento. In effetti, se i mercati ci hanno insegnato qualcosa nel corso degli anni, è che l'imprevisto ha un modo inaspettato di accadere e con un alto grado di frequenza. E l'approccio migliore per proteggersi dagli imprevisti è il mantenimento di un portafoglio disciplinato e diversificato a livello globale e ben diversificato per asset class.

3)Le vendite “geopolitiche” sono in genere di breve durata

La storia del mercato include un'incredibile abbondanza di crisi geopolitiche, finanziarie ed economiche. Le vendite geopolitiche sono state in genere di breve durata. Un recente studio di Vanguard ha mostrato che, a partire dalla crisi di Suez del 1956, le azioni statunitensi hanno guadagnato in media il 5% entro sei mesi dall'iniziale svendita geopolitica e il 9% entro un anno. Anche la crisi missilistica cubana del 1962 – probabilmente la più grave crisi geopolitica dalla fine della seconda guerra mondiale – ha visto le azioni statunitensi inizialmente diminuire di un 5% relativamente mite per poi tornare al 21% sei mesi dopo. Allo stesso modo, la storia più recente non ha visto mancare crisi geopolitiche; e quando osserviamo i dati, ciò che vediamo è che le crisi geopolitiche hanno avuto la tendenza ad essere di durata relativamente breve e che, nel tempo, i mercati hanno continuato a premiare gli investitori disciplinati.

Conclusione

Niente di tutto questo deve trascurare o minimizzare in alcun modo l'indicibile tragedia umana che si sta svolgendo in Ucraina. La guerra è sempre e ovunque orribile, e in genere è un gioco a somma negativa senza vincitori. Tuttavia, i vantaggi per gli investitori sono che i mercati, nel tempo, premiano coloro che:

  • resistono (1) al market timing; 
  • (2) rimangono diversificati, sia geograficamente che tra asset class;
  • (3) rimangono disciplinati di fronte alle crisi geopolitiche.

consulente finanziario

SFATIAMO QUALCHE MITO

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Da inizio anno con -10% generalizzato su quasi tutti in mercati azionari globali (ed anche peggio) e con le obbligazioni in territori negativo (vero pericolo ad oggi) la paura è tornata ad aleggiare tra gli investitori.

A dire il vero, non dovrebbe fare molto paura, visto che nemmeno troppo tempo fa abbiamo vissuto il ribasso più forte e repentino della storia a Febbraio/Marzo 2020 ma tendiamo a dimenticare lasciando spazio alle emozioni del presente.

C'è anche da dire che in tempi come questi si può essere tentati di dire "mantieni la rotta" o " Continua a comprare ", e sono il primo a farlo, ma so che è più facile a dirsi che a farsi.

Razionalmente, però, c'è da dire anche che:

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Il grafico prende in esame vari ribassi dell'indice DowJones dal 1915 e percentuale di ritorno positivo nei successivi 3 anni.

Come puoi vedere, i rendimenti a 3 anni tendono ad essere positivi indipendentemente dall'entità del calo iniziale del mercato. Ancora più importante, questi rendimenti tendono ad essere più positivi a seguito di cali di mercato più ampi .

L'unica eccezione, rappresentata dalla "gobbe" a sinistra dello zero, è stata la Grande Depressione dove le cose non andarono bene nel breve-medio termine (3 anni). Ma perchè dovresti investire in azionario nel medio termine? Prenderesti solo più rischi.

Possiamo dire quindi che la maggior parte degli investitori pensa a questi cali nel modo sbagliato?

Direi proprio di si, in primo luogo perchè nel breve-medio termine anche i peggiori ribassi si trasformano in rendimenti maggiori e anche se dovessimo trovarci in una nuova grande depressione (eventi che succedono 1 volta in un secolo) ragionare nel LUNGO PERIODO resta il naturale salva-investimento.

Ricorda sono due i maggiori pericoli per i tuoi investimenti e che devi evitare:

1) l'eccessiva emotività (paura ed avidità sono gli estremi)
2) porti le domande sbagliate.


consulente finanziario

Mercati in rosso da inizio anno…e ora che fare?

Era il 24 febbraio quando la Russia decide di invadere il suolo ucraino, oggi spostando lo sguardo sui due indici principali globali notiamo che:

  • Euro Stoxx 50 è in perdita del -14,55% da inizio anno ma solo del -4,42% dall’inizio del conflitto
  • S&P 500 è in perdita del -10,25% da inizio anno ed in pareggio dall’inizio del conflitto.

I numeri ci dicono che i mercati in maniera generalizzata da inizio anno hanno perdite del 10% prima del conflitto per motivi riguardanti l’inflazione ed aumenti dei tassi di interesse. Mentre dall’inizio degli scontri in terra ucraina hanno preso direzioni diverse anche per questioni geografiche essendo l’Europa più vicina e interessata economicamente dalla vicenda.

E’ evidente, come succede sempre, che il mercato ha iniziato a dare un prezzo ad uno scenario economico differente per l’Europa con una probabilità di Stagflazione (Inflazione alta e crescita economica in rallentamento) stimata oggi al 50%.

Non possiamo dire se sarà questo lo scenario essendo ancora poco direzionali le probabilità ma guardando il passato sicuramente stiamo entrando in una fase di mercato adatta per accumulare azionario.

Se hai liquidità, o meglio riserve lasciate ad hoc, l’occasione è ghiotta per costruire rendimenti migliori medi futuri per il tuo portafoglio. Senza sottovalutare lo scenario peggiore, ossia la Recessione, dove i mercati hanno raggiunto discese anche del -40% come nel 2008 o del -30% nel 2020 (dovresti ricordarti) puoi iniziare con piani di accumulo anche di 12/24 mesi sugli indici principali sfruttando il beneficio della diversificazione ed eliminando del rischio specifico selezionando singoli titoli o listini.

Avere un piano, essere pazienti e meticolosi occasioni del genere sono pasti ghiotti per ogni investitore visto che, la bella notizia, ogni crisi è stata puntualmente recuperata ed oltrepassata dai mercati con nuova crescita.

Infatti questi crolli sono fisiologici e parte integrante di un percorso di investimento e se gestiti razionalmente e non emotivamente possono diventare occasioni di maggior guadagno nel giusto orizzonte temporale.

Un ciclo economico infatti è fatto di una fase di crescita o espansione a cui seguirà un picco e un successivo rallentamento che può trasformarsi in una semplice contrazione fino ad arrivare ad una recessione e nei casi più violenti depressione, salvo poi ripartire per una nuova ripresa dopo aver raggiungo il picco minimo.

Quello che non possiamo sapere in anticipo e in maniera netta è la durata di ogni fase di questo ciclo e la simultaneità delle aree geografiche, ci possono essere infatti recessioni globali o locali e viceversa.

L’unico NOSTRO ALLEATO e lo ripeto e scrivo da anni è IL TEMPO, perché secondo la teoria del secular trend, mentre questi cicli si ripetono, la tendenza è al rialzo.

Cosi anche questa volta, come sempre successo in passato, a meno di una guerra nucleare dagli scenari apocalittici (ma a quel punto non penso che sarà l’andamento dei ns investimenti il problema), il ciclo tenderà a ripetersi come dimostrano queste slide su quanto successo in passato in eventi simili.

Avere un portafoglio diversificato e ben costruito negli asset perderà terreno nelle fasi di rialzo rispetto ad un portafoglio speculativo unidirezionale ma sarà più protettivo nelle fasi di discesa e meno rischioso complessivamente, offrendo la possibilità di correggere in corso con scelte tattiche la strategia che porterà all’obiettivo finale.


consulente finanziario

Sfatiamo qualche mito

Il rischio è quantificabile

Uno degli argomenti che spesso affronto con colleghi e clienti è l'esasperazione nell'affidarsi ad equazioni matematiche per definire il rischio.

Benchmark, rendimenti aggiustati per il rischio (frontiera efficiente) e profili di rischio possono sicuramente aiutare gli investitori a darsi dei parametri di riferimento per prendere delle decisioni nel presente ma anche per gestire la volatilità del portafoglio nella sua vita futura.

Ma ATTENZIONE!

“Il rischio deriva dal non sapere cosa stai facendo”

Come disse una volta Warren Buffett, se ti siedi su queste certezze rischi di perdere di vista quella piccola percentuale di RISCHIO non calcolabile e che può spiazzarti.

Lo stesso Carl Richards scrisse: “Il rischio è ciò che rimane quando hai pensato a tutto”.

Spesso si parla di intervalli di confidenza nelle simulazioni statistiche, e queste variano tra il 90 e 99% di affidabilità. Tradotto, NESSUN METODO HA SICUREZZA AL 100%.

Quindi penso sia necessario affidarsi a sistemi quantitativi come questi a patto che siano affiancati da una forte componente qualitativa nell'investire che essenzialmente riassumerei nelle 2 domande dell'immagine:

  1. SONO SULLA BUONA STRADA PER RAGGIUNGERTI PER I MIEI OBIETTIVI FINANZIARI?
  2. COME POSSO RIDURRE AL MINIMO LA PROBABILITA’ DI NON RAGGIUNGERLI?

Farsi queste due giuste domande e conoscere saldamente le risposte ti permetteranno di gestire anche il rischio non quantificabile.


consulente finanziario

Domani le borse saliranno...o no

"Chi vincerà il campionato Mario?"

"Non ci mettiamo a fare pronostici anzi diciamoci la verità, troviamo una risposta perché ci viene fatta la domanda altrimenti tutti noi sappiamo che non converrebbe farli".

Alla domanda di Massimo Callegari così ha risposto Mario Sconcerti durante la trasmissione Pressing.

Calcio e Finanza sono due mie passioni, e così come per il "pallone" anche le previsioni sui mercati restano un palliativo all'incertezza, perché DICIAMOCI la verità ormai tutti sanno che ragionevolmente saranno stravolte o disattese.

Investire non è un gioco, ma una attività seria.

Cosa farà il mercato domani?

Magari al bar giocando con degli amici ci si può divertire azzeccando una risposta.

Ma alla stessa domanda, in un rapporto professionale, va dato il giusto peso ad ogni singola parola:

"Non lo so, ma molto probabilmente saliranno nei prossimi 10 anni."

Questa è la risposta razionale che ne deriva dal grafico. Dal 1926 al 2021 lo S&P500 con maggiori probabilità ha ottenuto rendimenti annuali maggiori dello 0%. Addirittura la concentrazione maggiore sta tra il 10-30%.

Verranno inseriti altri paesi tra quelli ostili alla Russia? chiedete a Putin.

Ed Il 2022? Sarà l’ennesimo rettangolo in una qualsiasi colonna del grafico.

Per chi ancora invece vuole alimentare l’atavica umana ricerca di risposte ad eventi fuori dal nostro controllo (rune, viscere ...) che nel mondo moderno è legata ai mercati finanziari con mezzi matematici, statistici o da "esperti paraventi" volentieri condivido una sconvolgente realtà che il nostro cugino primate alla lunga ottiene risultati migliori degli esperti nelle previsioni.

“Una scimmia con gli occhi bendati che lancia freccette su una lista di titoli azionari è capace di creare un portfolio performante tanto quanto uno creato da un esperto”.

La scimmia di Malkiel.

https://www.ilsole24ore.com/art/perche-scimmia-una-moneta-investe-meglio-un-guru-AE7VR4MD

Colgo l'occasione di un augurio per la Festa della Donna.