Il 2019 dei Lazy Portfolio

Facciamo i conti di fine anno vedendo come si sono comportati i 3 portafogli modello LowRisk, Intercropping e MaxDiversification

A Settembre 2019 ho deciso di pubblicare regolarmente l'andamento di tre portafogli modello fatti da me partendo dalle strategie di asset allocation più conosciute al mondo e rispettando regole imprescindibili nella gestione del risparmio come:

  • semplicità, pochi strumenti ma scelti accuratamente;
  • diversificazione del rischio e asset allocation strategica ;
  • efficienza dei costi, TER inferiore allo 0,5%;
  • orizzonte temporale almeno medio/lungo, danno il meglio sui 10 anni;
  • ribilanciamenti ridotti, annuali o semestrali per ridurre i costi;
  • accessibilità, adatti ad ogni investitore.

I tre portafogli modello sono REALI da almeno 5 anni e nascono per colmare 3 profili di rischio, PRUDENTE, BILANCIATO e DINAMICO.

LOWRISK ( prudente)
  • Rendimento YTD + 10,03%
  • Deviazione Standard a 3 anni 2,84
Intercropping (bilanciato moderato)
  • Rendimento YTD + 36,44%
  • Deviazione Standard a 3 anni 10,96
MaxDiversification ( Dinamico )
  • Rendimento YTD + 40,85%
  • Deviazione Standard a 3 anni 14,26

Il 2019 è stato l'anno emblematico che " è il mercato che restituisce i giusti rendimenti" basta saper INVESTIRE, esponendosi ai rischi con consapevolezza e ragionate scelte su forti basi statistiche piuttosto che avventurarsi in previsioni o affidarsi a doti gestorie.

Il Consulente Finanziario ha il dovere di proporre costruzioni su misura dell'investitore, educarlo nel COMPORTAMENTO e guidarlo fermamente per portare a casa risultati come questi.

I rendimenti chiaramente sono al lordo dei "costi di consulenza" ma provate a vedere le commissioni di gestione di un fondo: SONO SICURO CHE MAGARI PAGATE DI PIU' ED IL RENDIMENTO E' MENO!.


Lettera agli investitori

La fotografia annuale sui principali mercati, con commenti e considerazioni ma soprattutto SENZA previsioni per l'anno che verrà.

Siamo agli sgoccioli del 2019 e quindi alla chiusura della decade successiva alla grande crisi del 2008-09 che ha scioccato tanti investitori ma dato inaspettate opportunità negli anni a venire, mai anticipate dalle classiche previsioni ( Outlook per i più esperti ) che inondano social, siti di finanza e caselle di posta degli addetti ai lavori negli ultimi giorni di ogni anno.

Victor Hugo diceva: " L’avvenire è la porta, il passato ne è la chiave. " , quindi andiamo ad analizzare gli ultimi 12 mesi per comprendere l'oggi.

Qualcuno ad inizio 2018 avrebbe mai ipotizzato che sarebbe stato un anno "orribile" per tutti gli investitori mondiali?
Chi avrebbe pensato che un mantra finanziario come la diversificazione sarebbe venuto meno?
Tutto ciò che avresti o hai comperato ad inizio del 2018, a Dicembre dello stesso anno ti avrebbe presentato un saldo negativo.

Grafico principali asset 2018

Il grafico è impietoso nell'evidenziare la negatività del 2018 mostrando il risultato delle 4 principali asset in ogni costruzione di portafoglio :

  • ? AZIONI GLOBALI - 4,51%
  • ? OBBLIGAZIONI GLOBALI - 2,57%
  • ? PETROLIO - 7,94%
  • ? ORO - 5,04%.

E l’Italia non è stata da meno! Tanti risparmiatori sono scappati dagli investimenti che avevano sottoscritto, finendo per perdere ingenti somme di risparmi.

Cavalcando il sentiment negativo, e non poco vista la situazione, le “PREVISIONI”, per il prossimo 2019 invitavano alla calma altri al risk-off, ossia alla fuga.

A fine 2018, insomma, molti consigliavano di mettersi al riparo, rimanendo liquidi e aspettando la fine del ribasso per tornare ad investire.
Insomma, calma e pazienza aspettando il momento giusto... che NESSUNO CONOSCE!

Il mercato va dove vuole andare, ed è impietoso con gli investitori presuntuosi.

Il 2019 parte a razzo, si quieta per un pò e conclude l'anno con tutte le principali asset class a doppia cifra:

  • ? AZIONI GLOBALI + 30,7 %
  • ? OBBLIGAZIONI GLOBALI + 10,2%
  • ? COMMODITY 10,6%
  • ? ORO + 18,7 %.

Tutto nel tempo torna alla media, ed ecco che a differenza del 2018, il 2019 è stato l’anno in cui TUTTO è andato molto bene.
Al contrario dell'anno passato, qualunque cosa tu, investitore, avresti o hai comperato ad inizio anno, oggi è positiva e con rendimenti a doppia cifra.

E tu, che stai leggendo, a che punto sono i tuoi investimenti? Hai giovato di questo spumeggiante 2019?

In questi giorni, tra i vari dati che ho letto, sono rimasto colpito da quanta nuova liquidità è stata aggiunta a quella già depositata sui conti correnti e mi sono chiesto:

Quanti hanno guadagnato tanto dall’andamento meraviglioso dei mercati finanziari nel corso di questo 2019?

E quanti hanno realizzato una perdita per gli andamenti “orribili” del 2018 perdendo invece i rendimenti del 2019?

Vedendo la liquidità che affolla i conti correnti a livello globale mi viene pensato che siano tanti, troppi, gli investitori fuggiti ed in perdita nel 2018 ed invece pochi quelli " goduriosi " a fine anno.

Inseguire previsioni, farsi trasportare da sensazioni ed emozioni porta sempre ad una grande certezza negli investimenti: la perdita costante.
Il 2019 diventa così "l'anno dei rimpianti" per chi non era ed è sul mercato con un solido modello di pianificazione finanziaria basata sulle proprie esigenze finanziarie.

Per te che 2019 è stato?

Tutti dobbiamo diventare investitori evoluti, siamo costretti dai tempi a diventarlo basando i nostri progetti di vita su solide fondamenta che vanno dalla scelta di banche sicure, alla pianificazione dei nostri progetti, senza però farsi distrarre dalle accidentalità come la Guerra dei Dazi, la Brexit o il fallimento della Banca Popolare di Bari.

Il mercato, poi, farà il resto restituendoci i rendimenti "meritati".

Buona fine e Buon Principio Investitori,

MG Financial Advisor.


I primi 50 miliardari del mondo

Il mondo degli affari ha subito notevoli cambiamenti negli ultimi due decenni.

Mentre alcune fortune sono sempre affidabilmente trasferite agli eredi designati, ci sono anche industrie completamente nuove che emergono dal nulla per modellare il paesaggio della ricchezza globale.

Come cambia il paesaggio della ricchezza, allo stesso modo cambia anche la sua distribuzione geografica.

La lista 2019 dei miliardari

Il grafico di oggi utilizza i dati dell'edizione più recente dell'elenco dei miliardari di Forbes per mappare la distribuzione delle persone più ricche del mondo, quindi confrontarlo con i dati di 20 anni precedenti.

Iniziamo qui esaminando i dati più recenti del 2019:

Rango Nome Valore netto ($ B) Cittadinanza Industria
# 1 Jeff Bezos 131  Stati Uniti d'America Tech, eCommerce
# 2 Bill Gates 96.5  Stati Uniti d'America Tech
# 3 Warren Buffett 82.5  Stati Uniti d'America investimenti
# 4 Bernard Arnault 76  Francia Beni di lusso, cosmetici
# 5 Carlos Slim Helu 64  Messico Telecomunicazioni
# 6 Amancio Ortega 62.7  Spagna Abbigliamento
# 7 Larry Ellison 62.5  Stati Uniti d'America Tech
# 8 Mark Zuckerberg 62.3  Stati Uniti d'America Tech
# 9 Michael Bloomberg 55.5  Stati Uniti d'America Media
# 10 Larry Page 50,8  Stati Uniti d'America Tech

La lista dei miliardari più recente presenta Jeff Bezos al vertice con 131 miliardi di dollari, anche se è probabile che il suo recente annuncio di divorzio fornirà un imminente scossone all'impero di Bezos .

Bezos è solo uno dei 21 americani che si trovano nella top 50, il che significa che il 42% dei migliori miliardari del mondo proviene dagli Stati Uniti.

Geografia del miliardario nel tempo

Se confrontiamo la lista dei primi 50 con quella del 1999, è interessante vedere cosa è cambiato nel tempo in termini di distribuzione geografica.

Ecco la distribuzione dei paesi migliori in entrambe le liste, confrontati:

Cittadinanza Top Billionaires (1999) I migliori miliardari (2019) Modificare
 Russia 0 5 +5
 Cina 3 7 +4
 stati Uniti 18 21 +3
 Brasile 0 2 2
 India 0 2 2
 Italia 1 2 +1
 Spagna 0 1 +1
 Messico 1 1 0
 Canada 1 1 0
 Bermuda 1 0 -1

Negli ultimi 20 anni, la Russia e la Cina hanno accumulato il maggior numero di miliardari, aggiungendo rispettivamente cinque e quattro all'elenco dei primi 50. Gli Stati Uniti ne hanno aggiunti tre, passando da 18 a 21 miliardari nel periodo di tempo.

Dall'altra parte dello spettro, Germania, Svezia e Svizzera hanno perso il maggior numero di miliardari dalla classifica dei primi 50.


Le grandi economie rallenteranno la crescita?

Secondo le stime di J.P. Morgan, Cina, Stati Uniti e l'Eurozona registreranno una crescita minore del Pil.

Proviamo intanto a vedere con il grafico sotto dove si prevede che la crescita globale si verifichi nel 2019:

Il grafico di oggi utilizza i dati di Standard Chartered e del Fondo monetario internazionale per stimare dove ci sarà crescita economica nel 2019 usando termini di parità di potere d'acquisto (PPP).

Nella tabella a seguire invece, si confronta anche la quota della torta del PIL globale presa nel tempo da paesi e regioni chiave:

Paese o Regione Quota di crescita del PIL globale (PPA) nel 2019F
Cina 33%
Altro Asia (Escl. Cina / Giappone) 29%
stati Uniti 11%
Medio Oriente e Nord Africa 4%
Area Euro 4%
America Latina e Caraibi 3%
Altra Europa 3%
Africa sub-sahariana 2%
Giappone 1%
Regno Unito 1%
Canada 1%
Resto del mondo 8%

L'Asia nel suo complesso rappresenterà il 63% di tutta la crescita del PIL globale (PPP) quest'anno, con la parte del leone che andrà alla Cina. Paesi come l'India e l'Indonesia contribuiranno alla quota "Altro Asia" e il Giappone contribuirà solo all'1% alla crescita globale.

In termini di economie sviluppate, gli Stati Uniti porteranno il pacchetto (11%) a contribuire alla crescita globale. L'Europa aggiungerà l'8% tra le varie sottoregioni e il Canada aggiungerà l'1%.

Quota di economia globale nel tempo

Sulla base delle proiezioni di cui sopra, è interessante dare un'occhiata al modo in cui ogni regione o quota del PIL globale (PPP) del paese è cambiata negli ultimi decenni.

Per fare ciò, utiliziamo le proiezioni IMF dal suo strumento di mappatura dei dati per approssimare le regioni sopra, anche se ci sono alcune piccole differenze nel modo in cui i dati sono organizzati.

Paese o Regione Quota del PIL (PPP, 1980) Quota del PIL (PPP, 2019F) Modificare
Sviluppo dell'Asia 8,9% 34,1% +25.2 pp
Unione europea 29,9% 16,0% -13,9 pp
stati Uniti 21,6% 15,0% -6,6 pp
America Latina e Caraibi 12,2% 7,4% -4,8 pp
Medio Oriente e Nord Africa 8,6% 6,5% -2,1 pp
Africa sub-sahariana 2,4% 3,0% +0,6 pp

Negli ultimi 40 anni, lo sviluppo dell'Asia ha aumentato la sua quota nell'economia globale (in termini di PPP) dall'8,9% ad un 34,1% stimato oggi. Questa regione dominante comprende Cina, India e altre economie in rapida crescita.

L'Unione europea e gli Stati Uniti hanno contribuito con il 51,5% della produttività globale nel 1980, ma ora rappresentano il 31% del mix economico totale. Allo stesso modo, le regioni dell'America Latina e del MENA stanno assistendo a diminuzioni simili della loro fetta di torta economica.

Ieri, oggi e chissà domani chi sarà la locomotiva della crescita globale.


Lettera agli azionisti di Warren Buffett 2019

La lettera annuale di Warren Buffett agli azionisti di Berkshire Hathaway è considerata una lettura obbligata per gli investitori di tutto il mondo. Vediamo i punti salienti dell'ultima ed alcuni consigli per il vostro risparmio.

Warren Buffett è, dai miei tempi universitari, un idolo.

Buffett mi ha sempre colpito perchè non è solo un grandissimo investitore, ma anche un eccezionale comunicatore, cosa non da poco in un modo apparentemente complesso come quello finanziario.

La sua filosofia di investimento è, e deve essere, come un mantra per ogni piccolo e grande risparmiatore.

Da quarant’anni l'oracolo di Omaha, pubblica ogni anno una lettera agli azionisti della sua società, la Berkshire Hathaway, dove comunica i risultati del suo business.

Non sono i dati la parte interessante della lettera annuale quanto il peculiare modus operandi di Buffett.

Infatti tutte le lettere sono lectio magistralis di economia, finanza e risparmio.

Nel 2019, Buffett ha messo in guardia dall'indebitarsi per comprare azioni, una lezione che funziona sia per le grandi aziende che per gli individui ricordando il pericolo derivante dal grosso aumento del debito mondiale.

Ecco i punti salienti della lettera
  1. L'economia americana andrà benissimo, indipendentemente da chi è responsabile, Buffett ha discusso di come il business americano sia ancora un potente motore di crescita a lungo termine. Ha sottolineato che da quando ha fatto il suo primo investimento, l'America ha avuto sette repubblicani e sette democratici alla Casa Bianca, e in quegli anni hanno avuto diversi periodi di crisi economica, tra cui un rapido periodo inflazionistico, guerre, un crollo immobiliare e molto altro.
  2. Berkshire ha guadagnato 4 miliardi nel 2018,l'anno peggiore da decenni, la prima cosa che Buffett ha sottolineato nella lettera è il profitto operativo di $ 4 miliardi di Berkshire. Come molti investitori sanno, il 2018 non è stato esattamente un anno eccezionale per le azioni e alcune delle principali partecipazioni della Berkshire sono state particolarmente colpite. Quella cifra di $ 4 miliardi comprende $ 20,6 miliardi di perdite non realizzate dal portafoglio azionario della società. Quindi, l'utile operativo di Berkshire è stato in realtà di circa $ 25 miliardi nel 2018 - semplicemente non sembra così.
  3. L'orizzonte temporale degli investimenti, se stai cercando di creare ricchezza, la chiave è la pazienza e la selezione dei titoli. Gli investimenti azionari di Berkshire valevano quasi $ 173 miliardi alla fine del 2018, una cifra molto superiore al loro costo.
  4. Diversificazione del business, questo è un principio secolare che è rilevante per tutte le imprese che sono alla ricerca di crescita.
  5. Perché l'oro non è un grande investimento a lungo termine, Buffett ha scritto che se qualcuno avesse messo i propri soldi in oro nel 1942, il loro rendimento totale sarebbe stato inferiore all'1% di quello che avrebbero ottenuto investendo semplicemente nello S&P500.
Gli ultimi movimenti del 2018 del portafoglio di Buffett:
Volete imparare ad investire come Warren Buffett?

Vi affascina l'idea lo so, alcuni mi scrivono per chiedermi come si fa' e lo capisco.
Questo perchè Warren Buffett è visto nell'immaginario collettivo come l'investitore intelligente,colui che non sbaglia mai.
Se pensate che semplicemente copiando la sua operatività potete "investire come Buffett" state facendo un errore pazzesco perchè non siete Warren Buffett.

Voi non avete 77 anni di esperienza sul campo e maniacalità nell'operare, ma soprattutto non avete miliardi di dollari a disposizione da investire e neppure io.

E come non li avete voi, vi assicuro che non li ha neppure qualche ciarlatano che vi "insegna a investire come Warren Buffett"?

Non siete e nessuno lo è un investitore come Buffett ma da ogni buon esempio si può prendere spunto per migliorarsi. Per ciò ecco 10 REGOLE utili ad ogni risparmiatore.


Fitch conferma il rating dell'Italia

Ieri alle 22 è iniziata il tourbillon 2019 delle agenzie di rating sullo stato di salute dell'Italia e della sua economia.

"RATING", sarà probabilmente questa la parola che impazzerà nei TG per i prossimi mesi, mentre " SPREAD" sarà magari la seconda.

Nella tarda serata di Venerdì 22 è stato annunciato il primo giudizio del 2019 sull'Italia. Fitch, tra le prime agenzie di rating mondiale, sostanzialmente ha confermato tripla B ( BBB ) ed outlook NEGATIVO già espresso nel 2018.

https://www.youtube.com/watch?v=rs08CqTwaZI

Dopo l'agenzia Fitch ecco le varie date di valutazione:

https://it.reuters.com/article/bondsNews/idITL8N1Z72CM

All'Italia è andata benissimo così, ma vanno fatte alcune considerazioni su tutto il meccanismo del rating.

Le agenzie di rating non sono entità impeccabili, visto le clamorose sviste sulle previsioni di Lehman Brothers o Parmalat, ma il motivo che dovrebbe rallegrarci sulla valutazione confermata è che i rating in generale, pur con tutte le loro pecche, sono un linguaggio finanziario universale.

L’intera industria del risparmio gestito globale li usa per decidere quali titoli ogni fondo può comprare oppure no. Per abitudine, per semplicità, ma soprattutto per mancanza di alternative altrettanto universalmente riconosciute.

Ecco perché è importante che l’Italia non sia stata declassata.

Ancora più importante che tutte e quattro le maggiori agenzie di valutazione abbiano lasciato l’Italia nella serie A dei rating, cioè nel campo «investment grade».

Se fosse stata doppiamente declassata e fosse scesa nel settore «spazzatura» (rating BB), molti fondi avrebbero dovuto vendere i titoli italiani nei prossimi mesi portando a grosse incidenze su prezzi e rendimenti visto il peso del debito italiano sui principali indici obbligazionari.

Quindi, per il momento va bene così.

Con quello del 22 l'Italia ha i verdetti di tutte le agenzie di rating principali.

Lunedì ci sarà la risposta dei mercati con possibile euforia almeno nelle prime ore di contrattazione.

Ma non faccio previsioni, perchè come dico sempre saranno gli eventi a guidare il mercato e in questo caso i prezzi dei BTp.