Aspettare o Agire?
Scenario 2025: stabilità apparente, incertezza latente
Negli ultimi mesi abbiamo assistito a un paradosso: i mercati finanziari globali hanno dimostrato una sorprendente stabilità, nonostante un contesto di fondo ancora molto fragile. Le tensioni geopolitiche in Medio Oriente, la persistente incertezza sulle politiche monetarie e i segnali contrastanti dall’economia reale stanno creando un ambiente complesso da decifrare.
In questo scenario, molti investitori — sia privati che istituzionali — si sono rifugiati in una posizione di attesa. Ma restare immobili, oggi più che mai, rischia di essere una decisione più pericolosa di un movimento misurato e consapevole.
Tassi fermi oggi, ma tagli in vista: cosa cambia davvero?
Negli USA, la Federal Reserve ha mantenuto i tassi invariati al 5,25%-5,50%, ma ha ribadito la previsione di due tagli nel corso del 2025. La BCE ha già mosso il primo passo, riducendo i tassi di 25 punti base. Questo segnala un possibile cambio di paradigma: siamo a un punto di svolta della stretta monetaria.
Ma attenzione: i mercati tendono ad anticipare. Quando la banca centrale annuncia tagli futuri, i prezzi obbligazionari iniziano già a muoversi. Aspettare troppo, dunque, può farci perdere il vantaggio del tempismo.
L’illusione della liquidità: prudenza o paralisi?
Tenere alta liquidità è spesso visto come scelta prudente, soprattutto in periodi incerti. Ma se i tassi iniziano a scendere, il costo opportunità dell’attesa cresce:
Si perdono cedole potenziali
Si rischia di rientrare a prezzi più alti
L’inflazione continua ad erodere valore reale
Esempio pratico: un portafoglio di 100.000 € lasciato fermo per 12 mesi con inflazione al 2,5% perde circa 2.500 € di potere d’acquisto, senza contare eventuali opportunità mancate.
Strategie d’azione intelligenti: non impulsive, ma adattive
Agire non significa “fare tutto subito”.
Significa iniziare con metodo. Ecco 4 strategie adatte a questo scenario:
1. Ingresso frazionato e progressivo
Non investire tutto in una volta. Distribuisci nel tempo (es. Piani PAC su ETF o fondi) per diluire il rischio e sfruttare le oscillazioni.
2. ETF/ Fondi obbligazionari target maturity
Ideali per chi vuole visibilità sulla scadenza e rendimento atteso. In un contesto di tassi stabili o decrescenti, offrono una soluzione semplice e trasparente.
3. Portafogli bilanciati flessibili
Permettono esposizione a più asset class con ribilanciamento automatico. Utili per restare investiti ma con protezione dinamica.
4. Asset decorrelati (oro, materie prime, infrastrutture)
In caso di nuove fiammate inflattive o tensioni geopolitiche, questi strumenti aiutano a stabilizzare il portafoglio.
Il ruolo della consulenza: non è il “se”, ma il “come”
Molti investitori si chiedono “ma è il momento giusto per investire?”
La verità è che non esiste “il momento perfetto”.
Esiste il piano giusto per il tuo profilo, orizzonte temporale e obiettivi.
Qui entra in gioco il ruolo del consulente:
Ti aiuta a filtrare il rumore
Costruisce una strategia coerente
Ti protegge da decisioni emotive
Le emozioni sono nemiche dell’investitore razionale
Stare fermi è spesso il risultato della paura. Ma come insegna la finanza comportamentale, agire sull’emotività (sia nella fretta che nell’immobilismo) è uno dei principali errori degli investitori.
La disciplina, invece, porta risultati nel lungo periodo.
📉 Chi ha investito nel momento peggiore del 2008 e ha mantenuto la rotta, oggi ha più che raddoppiato il capitale.
📈 Chi ha aspettato il “momento giusto” spesso è rientrato tardi… a prezzi più alti.
Un confronto tra tre investitori:
A: investe subito in portafoglio bilanciato (50/50)
B: attende 6 mesi
C: attende 12 mesi
Risultato: nel lungo periodo, anche con ingresso in momenti sub-ottimali, chi ha iniziato prima tende a ottenere rendimenti maggiori.
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📩 Scrivimi: possiamo costruire insieme un portafoglio dinamico, prudente e in grado di adattarsi ai cambiamenti.
La paura è il prezzo da pagare: come guadagnare restando calmi nei momenti peggiori
Immagina di salire su un ottovolante. Il cuore batte forte, l’ansia sale, ma in fondo sai che fa parte del gioco. Ecco, investire funziona esattamente così.
Ogni investitore, prima o poi, affronta momenti in cui tutto sembra crollare. La vera domanda non è se accadrà, ma come reagirai quando succederà.
Il prezzo invisibile degli investimenti
Nessun pasto è gratis, diceva Milton Friedman.
E nel mondo degli investimenti, il prezzo non è solo in euro. È emozionale. La volatilità è il prezzo da pagare per avere accesso ai rendimenti superiori delle azioni. È come un pedaggio che nessuno può evitare, anche i più esperti.
La paura come peggior nemico
Uno dei grafici più famosi mostra cosa succede se perdi solo i 10 migliori giorni di mercato: i tuoi rendimenti crollano.
E sai perché si perdono quei giorni? Perché si esce quando si ha paura. L’investitore medio non perde denaro per colpa dei mercati, ma per colpa delle proprie emozioni.
I drawdown fanno parte del gioco
Dal 1928 a oggi, il mercato azionario americano ha avuto almeno una correzione (ribasso >10%) ogni 2 anni e un bear market (>20%) ogni 6.
Eppure ha generato una ricchezza immensa. Il tempo è l’unico antidoto alla volatilità. Nessuno sa quando arriverà il prossimo ribasso, ma possiamo essere certi che ne arriverà uno. La strategia è restare investiti.
Psicologia e comportamenti irrazionali
Daniel Kahneman lo ha spiegato bene: l’avversione alle perdite è due volte più potente del piacere del guadagno.
👇 Illustrazione: come affrontare i ribassi restando investiti.
Questo ci porta a prendere decisioni pessime, tipo vendere quando il mercato scende e comprare quando tutto va bene. Serve una strategia, serve un piano. E, se possibile, serve un consulente che ti tenga fermo al timone.
Come affrontare la volatilità (davvero)
1. Stabilisci obiettivi chiari: casa, pensione, studio dei figli.
2. Costruisci un portafoglio coerente: azioni per la crescita, obbligazioni per la stabilità.
3. Accetta che i ribassi arrivano. Non evitarli, pianificali.
4. Automatizza i tuoi investimenti: PAC e ribilanciamenti aiutano a eliminare l’emotività.
5. Fatti accompagnare da un professionista: è più difficile mollare quando qualcuno rema con te.
Citazioni che contano
- “Il rischio è il prezzo che paghi per ottenere rendimento.” – Morgan Housel
- “Il tuo peggior nemico sei tu.” – Carl Richards
- “Essere un investitore di successo non significa essere intelligenti.
Significa avere autocontrollo.” – Benjamin Graham
Conclusione
Ogni volta che il mercato crolla, si presenta un’opportunità. Ma solo per chi ha il coraggio – o la disciplina – di restare. Questo non significa ignorare la paura, ma imparare a conviverci. Come in ogni cosa della vita, è proprio l’attraversare la tempesta che ti fa crescere.
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👉 Se vuoi costruire una strategia su misura per te, scrivimi: ogni obiettivo può diventare realtà con il giusto piano.
Ma devi cominciare prima che arrivi il prossimo ribasso.
📊 Immagine esplicativa
Questa immagine mostra la differenza di rendimento tra restare investiti durante i ribassi e reagire emotivamente con vendite premature.
Volatilità, Crolli e Riprese: Cosa Insegna il 2025 agli Investitori
Introduzione
Il 2025 ha già offerto agli investitori un esempio vivido di cosa significhi "puke and rally": una caduta brusca dei mercati seguita da un recupero altrettanto rapido. In questo articolo esploreremo cos'è realmente questo fenomeno, come si è verificato storicamente, e come puoi affrontarlo con una strategia finanziaria solida e guidata.
Cos'è un "Puke and Rally"?
Il termine inglese "puke and rally" si riferisce a una sequenza frequente nei mercati finanziari: un crollo repentino (puke) dovuto a paura o prese di profitto, seguito da un rimbalzo significativo (rally) una volta che le emozioni si placano. Questo pattern, anche se psicologicamente destabilizzante, è sorprendentemente comune nella storia dei mercati.
Il Caso S&P 500 nel 2025
L’indice S&P 500 ha iniziato il 2025 con una performance positiva, salendo di circa il 5% entro metà febbraio. Tuttavia, nelle settimane successive ha registrato una correzione di oltre il 15%, raggiungendo un drawdown massimo del 18,9%. Da quel minimo, il mercato ha poi recuperato circa il 14% in poche settimane, riducendo la perdita annuale a meno del 4%.
Analisi Storica: Quante Volte è Successo?
Secondo l’analisi di Ben Carlson, dal 1950 ad oggi si sono verificati 41 anni in cui l’S&P 500 ha subito un drawdown a doppia cifra. In 25 di questi anni (oltre il 60%) il mercato ha chiuso in positivo. In ben 16 casi, il guadagno annuale è stato persino a doppia cifra.
Perché Succede?
I mercati non si muovono solo per motivi razionali: emozioni, algoritmi, reazioni a notizie e report economici giocano un ruolo importante. Quando l’incertezza cresce, molti investitori reagiscono impulsivamente. I "puke" diventano inevitabili. Ma appena lo scenario si stabilizza, chi ha mantenuto la calma può beneficiare del rally.
Come Gestire la Volatilità: La Prospettiva di un Consulente Finanziario
Il ruolo di un consulente finanziario non è quello di prevedere ogni movimento, ma di aiutare l’investitore a mantenere il giusto orientamento durante i momenti turbolenti. Le strategie includono:
- Allocazione coerente e personalizzata del portafoglio
- Ribilanciamento periodico
- Gestione del rischio tramite diversificazione
- Comunicazione continua con il cliente
Chi ha un piano ben costruito e un professionista al proprio fianco tende a uscire da questi momenti con più serenità e, spesso, con risultati migliori.
Conclusione
La storia ci insegna che i mercati attraversano cicli, ma raramente seguono un percorso lineare. Il 2025 è solo l’ultimo esempio di come paura e opportunità convivano nei grafici finanziari. Con una guida esperta, puoi trasformare l’incertezza in una leva per crescere.
Contattami per una consulenza personalizzata e per strutturare insieme un piano d’investimento resiliente.
Il 2020 sarà l’anno della volatilità?
Per il momento no ma la strada è quella giusta.
Tutti i mercati finanziari “giocano” sulla volatilità e le asimmetrie informative, sfidarli cercando di governarli o anticiparli fa cadere sempre in perdite importanti.
Negli ultimi giorni della seconda settimana Giugno abbiamo assistito ad un ritorno della volatilità ed a mercati globali con importanti segni rossi in chiusura.
E come funghi puntualmente si riaffacciano sui mezzi di informazione venditori di segnali predittivi o professionisti nella vendita di doti divinatorie inesistenti piuttosto che di professionalità.
Parlo ovviamente con cognizione di causa perché alla fine nessuno ha mai il coraggio di pubblicare i risultati di tali doti. Per questo oggi vorrei fare con voi un ragionamento razionale per arrivare ad un pensiero da investitori maturi.
Prendiamo ad esame lo S&P 500, per la quantità di informazioni a disposizione e l’efficienza del mercato.
Già ho scritto in precedenza del maggior rischio che si assume un investitore facendo market timing ed ancora di più un consulente, che dovrebbe in primis proporre protocolli che riducano al minimo i pericoli per chi investe.

Perdere SOLO 10 dei migliori giorni nel decennio 1993-2013 dimezza il rendimento medio annuo.
Restando semplicemente fermo, rispettando il piano di 10 anni che avevi concordato con il tuo consulente finanziario avresti ottenuto un rendimento del 9,22% annuo. Andando dietro a sensazioni, mal di pancia o a chi ti vende di saper leggere prima il mercato e perdendo 10 dei migliori giorni in 10 anni il tuo rendimento medio annuo sarebbe sceso a 5,49%.
Perché ti sto dicendo questo?
Adesso ci arriviamo.
Questo 2020, e siamo solo a metà, per il momento ha 3 delle 25 peggiori perdite e 2 dei 25 maggiori guadagni per lo S&P 500 dal 1928:

Anche i giorni con grandi variazioni non scherzano mica:

Ci sono state 26 variazioni giornaliere del 3% o più. Negli ultimi 7 anni, ce ne sono state solo 8 in totale.
Tanti di voi si ricorderanno l’ultima crisi del 2008. In questo momento siamo sostanzialmente allo stesso punto:

A tanti di voi avranno detto che semplicemente restando fermi nel 2008 avreste recuperato tutta la perdita nel 2009 e magari partecipato al seguente mercato rialzista, tra i più forti di sempre.
In due anni circa si sarebbe ripianato tutto, e anche la perdere solo qualche giorno avrebbe compromesso il recupero senza tener conto ai meccanismi mentali che si innescano una volta usciti dal mercato e la ricerca del giusto momento per rientrare.
Ragionando sul presente, questo 2020 resterà tra gli anni più imprevedibili e volatili della storia con una discesa di oltre il 30% in 40 giorni circa e una seguente risalita del 45% in 50 giorni.
In 90 giorni abbiamo vissuto a dei movimenti di mercato come quelli del biennio 2008/2009.
Ricordi all’inizio la tavola relativa a quanto influisce perdere solo 10 dei giorni migliori in un decennio?
La metà del rendimento medio annuo.
Secondo te pensi sia realmente possibili indovinare esattamente anche 2/3 giorni migliori o peggiori in 90? ed in anticipo?
Secondo te vale la pena prendersi questo rischio?
Conosciamo la volatilità di mercato
Quasi tutte le attività vedono fluttuazioni di valore nel tempo. Ogni impresa ha dei momenti di flessione e boom durante la sua vita ed alla stessa maniera succede per il mercato.
Ma mentre le oscillazioni dei prezzi sono un fenomeno comune nella maggior parte delle classi di attività esistenti, sono nel mercato azionario
le più famose .
Questi movimenti al rialzo e al ribasso dei prezzi sono noti come volatilità , che è definita come "una misura della frequenza e della gravità del movimento dei prezzi in un dato mercato".

Capiamo la volatilità
L'infografica di Fisher Investments , serve da introduzione al concetto di volatilità, oltre a offrire una prospettiva sull'impatto della volatilità sugli investimenti.
Perché certe volte i mercati sono più volatili di altri?
Nel breve termine, la volatilità è guidata dalle variazioni della domanda, che è in gran parte correlata alle variazioni delle aspettative di rendimento. Queste aspettative possono essere influenzate da:
- Rapporti sulle entrate
- Nuovi dati economici
- Cambiamenti alla leadership dell'azienda
- Nuove innovazioni
- Mentalità della mandria
- Cambiamenti politici
- Variazioni del tasso di interesse
- Oscillazioni del sentiment di mercato
- Altri eventi (economici, politici, ecc.)
Spesso i media e gli investitori assegnano certe narrative ai cambiamenti di prezzo, ma la realtà è che il mercato azionario è molto complesso e ha molti fattori sottostanti che guidano i movimenti.
Ciò che alla fine conta per la volatilità è la domanda: se le scorte aumentano o diminuiscono in un dato giorno, possiamo dire in via definitiva che la domanda di scorte è stata più (o meno) della scorta di scorte.
Come si misura la volatilità?
Dal punto di vista tecnico, la volatilità è una misura statistica della dispersione dei rendimenti per un dato indice di sicurezza o di mercato in un periodo di tempo specifico.

In altre parole, due titoli possono avere lo stesso tasso medio di rendimento in un anno, ma uno può avere spostamenti giornalieri dell'1%, mentre l'altro può saltare del 5% ogni giorno. Quest'ultimo stock ha una deviazione standard più alta dei rendimenti e quindi ha una maggiore volatilità.
Ecco cosa devi sapere sulla deviazione standard, che è una misura comune di volatilità:
- Circa il 68% dei rendimenti è compreso tra +/- 1 deviazione standard
- Per calcolare la deviazione standard, le differenze devono essere quadrate. Ciò significa che le differenze negative e positive sono combinate
- La deviazione standard indica la probabilità di un determinato valore, in base ai dati passati
- La deviazione standard, tuttavia, non mostra la direzione del movimento
Tutto ciò diventa più interessante quando guardiamo al mercato nel suo insieme, in cui migliaia di azioni (ciascuna con la propria volatilità individuale) si muovono su e giù contemporaneamente.
Volatilità del mercato
Ora che puoi vedere come la volatilità gioca con i singoli titoli, è logico che la volatilità del mercato sia la volatilità complessiva della vasta raccolta di titoli che compongono il mercato.
Negli Stati Uniti, l'indice del mercato azionario più visto è l'S & P 500, una raccolta di 500 delle più grandi società quotate nel Paese. Una misura della volatilità di S & P 500 è l'indice di volatilità CBOE, o come è noto con il suo simbolo ticker, il VIX.
La volatilità e il sentiment nel mercato generale sono importanti, perché gli esseri umani tendono a sperimentare il dolore della perdita in modo più acuto rispetto al rialzo dei guadagni, e ciò può influire sul processo decisionale a breve termine nei mercati.

Le oscillazioni negative dei prezzi nel più ampio mercato possono essere angoscianti e snervanti per gli investitori e l'elevata volatilità presenta alcune sfide:
- L'incertezza nei mercati può portare alla paura, che può portare gli investitori a prendere decisioni che altrimenti non potrebbero prendere
- Se alcuni flussi di cassa sono necessari in una data successiva, maggiore volatilità significa una maggiore possibilità di un deficit
- Una maggiore volatilità significa anche una più ampia distribuzione dei possibili valori del portafoglio finale
Detto questo, la volatilità rappresenta anche una possibilità di rendimenti migliori del previsto, e per gli investitori a lungo termine che sono pazienti, la volatilità può aiutare a generare risultati.
