Allarmismo reale o mediatico?

Impazza nei social e media il twitter della Commissione Europea sulla stime di crescita dell'area per il 2019. Nuova benzina sul fuoco degli allarmisti e panico gratuito per gli investitori "INCONSAPEVOLI".

Oggi viaggia per i principali social il twitter della Commissione Europea sulle previsioni di crescita:

Sono due le cose che risaltano subito ai miei occhi:

➡️ Malta, Irlanda e Slovacchia sul podio

➡️ Germania ed Italia fanalini di coda.

Ora non mi improvviso economista di urlo ma è chiaro che le due cose hanno interpretazioni e contestualizzazioni differenti.

Le prime tre sono paesi piccoli ed economicamente poco complessi dove basta toccare le giuste leve per far crescite da "paesi quasi emergenti".
Insomma sono dati buoni ma con pesi ed importanza differenti rispetto a nazioni più blasonate.

Germania ed Italia hanno, invece, situazioni differente e più complesse.
I tedeschi vedono rallentare la propria economia.
Gli italiani non VEDONO PROPRIO NIENTE.

E qui parte l'allarmismo mediatico:

"Downgrade crescita Pil Italia possibile effetto negativo globale"

"Crisi Italia contagiosa per tutta l'economia del Mondo"

Ma quanto è realtà o panico mediatico?

Non sono certo io a sapere come si svilupperà la situazione nei prossimi anni , ecco perché preferisco guardare al presente.

L'Italia attualmente pesa per il 2,9% circa nell'economia mondiale.
L'America e la Cina insieme sono a 40%.

Secondo voi di chi ci dovremmo preoccupare di più?

Le notizie troppo spesso vengono gonfiate per aumentare le vendite, troppo poco invece vengono presentate in modo razionale.

RUMORE, questo è ciò che il 90% dei media italiani passa.

Quindi come dico sempre, STATENE ALLA LARGA VOI ED IL VOSTRO PATRIMONIO.


Cosa è la RECESSIONE "TECNICA"?

Dopo il temuto SPREAD, tanto cavalcato dai media italiani ogni qualvolta possibile, in questi ultimi giorni si sente parlare continuamente di recessione "tecnica".

Dalla crisi del 2008, l'Italia in 10 anni ancora non è riuscita a tornare ai livelli pre-crisi.

Ulteriore conferma è arrivata dall'Istat in questi giorni con la comunicazione relativa al PIL italiano del quarto trimestre 2018 in calo dello 0,2 per cento.

Considerando il dato negativo anche del trimestre precedente ( -0,1%) , la decrescita del PIL si attesta di un semestre.

La permanenza di questa situazione di contrazione da vita alla recessione "tecnica".

Andamento del Pil dal 2014 ad oggi.

Vari politici si sono appropriati del termine per sminuire il fatto, altri lo usano per fare propaganda elettorale, ed altri ancora ne approfittano per accusare i governi precedenti.

Insomma tante chiacchiere di circostanza ma i fatti ed i numeri, che amo tanto parlano chiaro: 2 trimestri sono 6 mesi, tanto forse troppo tempo che ci da la sicurezza che non ci sarà una ripresa cosi immediata.

Chiariamo subito una cosa, chi pensa che la colpa sia solo di questo governo sbaglia cosi come chi addita solo i governi precedenti della situazione odierna.

A memoria non mi ricordo scienziati, o comunque gente “che ne sa”, a governare l’Italia negli ultimi 10/20 anni.

Sbaglio forse?

Ma senza entrare in discorsi politici, torno all'argomento per cui stai leggendo questo post ossia GLI INVESTIMENTI.

In tutto questo marasma come stanno i risparmiatori italiani?

Sicuramente tanti saranno sull'orlo del panico terrorizzati dal nascente terrorismo mediatico basato sulla recessione "tecnica".
Se siete tra questi vi posso dire solo una cosa:

PEGGIO PER VOI!

Nel 2018 ormai tutti i risparmiatori , grandi e piccoli, sono chiamati ad una evoluzione necessaria per la tutela del proprio patrimonio e futuro.

Se siete ancora convinti che lo Stato sarà per i prossimi anni il garante del vostro futuro sbagliate, con un INPS vicina al default ed un sistema sanitario nazionale ormai barcollante la soluzione è solo una:

SIETE VOI, E SOLO VOI CHE DOVETE PENSARE AL VOSTRO PRESENTE E FUTURO.

Pianificate la vostra vita finanziaria cercando di programmare per obbiettivi i vostri risparmi.

Tutelate il vostro patrimonio e diventate più consapevoli.