Con l’ombra di un nuovo conflitto in Medio Oriente i media non perdono l’occasione per scaraventare addosso a tutti notizie nefaste e tragiche mettendo a dura prova le coronarie degli investitori.

L’emotività è uno dei mali peggiori per ogni investitore, ormai ne è evidenza conclamata quindi proviamo ad analizzare RAZIONALMENTE l’ultimo decennio. Vediamo sul mercato più rappresentativo, quello americano, le ragioni per cui vendere o acquistare.

Ragioni per cui vendere

Da quando il mercato azionario ha toccato il fondo nel 2009, ci sono state così tante potenziali ragioni per vendere e tutti noi sicuramente ce ne ricordiamo molte perché la nostra mente tende naturalmente ad evidenziare le notizie brutte, ed anche i media su questo ci marciano.

I fatti sono stati così tanti che anche metterli in un unico grafico diventa complicato. Nonostante questi “distrattori” ci ritroviamo ad un +495% dal 2009.

Ragioni per cui comperare

Dalla crisi del 2008 sono però anche avvenuti fatti positivi che hanno portato ad un miglioramento graduale, ma la bella notizia fa poco scalpore ed anzi può essere a volte anche noiosa.

” I mercati finanziari sono uno strumento per trasferire ricchezza dagli impazienti ai pazienti” è una delle più celebri frasi di Warren Buffett, insomma non l’ultimo arrivato.

Arriviamo da uno dei migliori decenni a livello globale con numerose conquiste e successi in ogni ambito.

Investire nella crescita globale significa partecipare al miglioramento della condizione umana, ma bisogna avere metodo per farlo perchè basta perdere i 10 giorni migliori in 10 anni per vedersi dimezzare il possibile ritorno.

Il grafico sotto che prende in esame il periodo dal 1995 al 2014 ne è la prova.

Abbiamo visto i due lati della medaglia dell’ultimo decennio e razionalmente è evidente che:

  • le cattive notizie viaggino dieci volte più velocemente delle buone notizie e ciò distoglie l’investitore dai suoi obiettivi finanziari
  • stare al passo con il mercato non significa andare alle notizie (negative) ma posizionarsi con consapevolezza e lasciare fare il suo corso all’investimento
  • sia semplice investire ma non è così facile, perché le cattive notizie ti sbattono il viso contro un amplificatore, mentre le buone notizie suonano tranquillamente in sottofondo.

Dai un “nome” al tuo investimento, pianifica tempo e monitoraggi, crea il portafoglio e non fare altro. Sembra semplice, ma non è facile vedendo i grafici.